La fede nella vita di coppia
Una settimana prima del nostro matrimonio, c’è stata data l’opportunità di partecipare come fidanzati rappresentanti della diocesi di Milano al Convegno Eucaristico Nazionale ad Ancona.
Nonostante il nome imponente che aveva la piazza (Piazza Plebiscito) il luogo era molto raccolto e a fatto si che si creò un momento di vera intimità. Esattamente sei mesi fa Benedetto XVI ci consegnò queste parole che vogliamo condividere con voi:
“Cari giovani, Non perdete mai la speranza. Abbiate coraggio, anche nelle difficoltà, rimanendo saldi nella fede. Siate certi che, in ogni circostanza, siete amati e custoditi dall’amore di Dio, che è la nostra forza. Siate certi, poi, che anche la Chiesa vi è vicina, vi sostiene, non cessa di guardare a voi con grande fiducia. Essa sa che avete sete di valori, quelli veri, su cui vale la pena di costruire la vostra casa! Il valore della fede, della persona, della famiglia, delle relazioni umane, della giustizia”.
In questi pochi mesi da coniugi stiamo cercando di costruire la nostra famiglia giorno per giorno con quei capisaldi che abbiamo cercato di seminare nel periodo del fidanzamento: il sapersi accogliere quotidianamente nelle fragilità e nelle diversità, il comunicare tra noi anche quando costa fatica e fare “entrare Dio” nella nostra casa.
Crediamo infatti che il matrimonio è come un perno su cui girano tante aspetti della quotidianità:
ma questo perno va lubrificato con la fede…l’avevamo già sperimentato singolarmente nel nostro cammino da cristiani e ancor più oggi come coppia siamo consapevoli di quanto sia bello e importante condividere il dono della fede.
Concretamente questo non significa solo partecipare alla celebrazione eucaristica ma anche pregare insieme, e orientare a Dio la realtà del quotidiano, affidandoci a Lui per le scelte importanti e riconoscendo liberamente le nostre debolezze.
E come il Papa ci invitava ad Ancona a trarre ispirazione e forza dall’Eucarestia così crediamo che anche la nostra vita coniugale ha senso nella misura in cui ne facciamo dono come pane spezzato e come calice condiviso.
Per noi questo (essere pane spezzato e calice condiviso) si realizza nel desiderio di essere famiglia aperta, che sappia uscire dalle quattro mura di casa per scorgere quale forza può avere nel mondo l’amore che ci unisce.
Ci siamo incontrati in ambito missionario (presso i Saveriani di Desio) e in questo ambito oggi abbiamo scelto, sempre con spirito di ricerca, di far parte con altre famiglie, giovani e non, di un gruppo di laici saveriani.
Il laicato ci permette di incrementare lo spirito di mondialità che distingue il gruppo missionario. Vi sono momenti di riflessione attraverso ritiri spirituali, lectio bibliche, testimonianze dei Padri diritorno dalle missioni e di alcune famiglie di amici che stanno vivendo un periodo in missione come Fidei Donum. Inoltre facciamo esperienza di conoscenza e incontro con famiglie di altre culture e religioni. Non mancano brevi convivenze con le famiglie del laicato a livello nazionale e di altre congregazioni missionarie. Quest’anno in particolare il cammino di formazione è orientato all’approfondimento di alcuni temi scelti dal Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa Cattolica.
Anche in questo senso abbiamo “fatto nostre” le parole di Benedetto XVI:
«Evitate di chiudervi in rapporti intimistici, falsamente rassicuranti; fate piuttosto che la vostra relazione diventi lievito di una presenza attiva e responsabile nella comunità.
Non dimenticate, poi, che, per essere autentico, anche l’amore richiede un cammino di maturazione: a partire dall’attrazione iniziale e dal “sentirsi bene” con l’altro, educatevi a “volere bene” all’altro, a “volere il bene” dell’altro. L’amore vive di gratuità, di sacrificio di sé, di perdono e di rispetto dell’altro».